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A PASSO DISUGUALE di Ilaria Simonini

A PASSO DISUGUALE di Ilaria Simonini

“Quelli che un mondo perfetto se lo sono ritrovati in mano senza meritarlo, senza aver fatto niente per quel punto in più nella scala di salvezza. Loro che magari non lo sanno neanche usare, quel mondo. Ce l’hanno e non se ne fanno niente.”

 

 

È luglio a Bologna: il cielo pesante, il caldo che preme. Mattia è sul treno del venerdì dopo la sua settimana da studente universitario, assorto come d’abitudine in un Dylan Dog. Quando, a un tratto, un calcetto a piede nudo lo distoglie dalla lettura: «Ce l’ho anch’io, quello». È Sara, capelli rossi e una confusione di lentiggini.

Lungo lo sferragliare delle rotaie, i due iniziano a parlare e si perdono presto in una dimensione tutta loro; tanto che, nel momento in cui dal finestrino lei scorge la sua stazione e scende di fretta, per l’altro è già scattato il più infantile dei colpi di fulmine.

Questo almeno racconta Loris, amico fraterno del protagonista e divertita voce narrante, che segue Mattia nell’evoluzione dei suoi ‘neuroni malmessi’. È Loris la spalla che lo regge quando lui s’irrigidisce e cambia. E lo sarà ancor più, insieme a una colorata schiera di personaggi e con un gatto nero a tenere il punto, di fronte a una patologia che li travolgerà senza preavviso. Fatta di insidie, passi incerti e stereotipi da sovvertire.

 

Ilaria Simonini nasce alla Spezia dove vive fino alla Maturità Classica. Ma già negli anni di liceo, la passione per il disegno e per i fumetti le suggerisce quanto ancora voglia esplorare nel mare di linguaggi alternativi, oltre a quello di Dante e soci.

Decide così di seguire la sua vena artistica. Si trasferisce a Bologna, dove si laurea al DAMS in Arti Visive e lavora per editori e agenzie di comunicazione, come grafica-illustratrice. È qui, fra slogan pubblicitari e riviste, che intuisce quanto la scrittura le manchi. Ma le resta ancora una curiosità prima di prendere la penna e scrivere; e dopo quindici anni con la matita in mano, per un probabile (eppure volontario) colpo di testa, abbandona la sua zona di comfort e diventa agente immobiliare.

In ‘A passo disuguale’ confluiscono certo le sue varie passioni e alcuni stralci di vita. Ma la scintilla che dà luce alla storia si accende durante l’ennesima visione di ‘Profumo di donna’, nello splendido remake con Al Pacino. L’idea è semplice, democratica: svestire l’immagine letteraria del malato dal suo stereotipo e raccontare la persona in sé, senza preconcetti. Finalmente scissa dalle stigmate della patologia che porta addosso.

Per Blitos, l’autrice ha già pubblicato ‘Broken Time Hotel’ (2022).

 

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