SANGUE NORMANNO di Giovanni d'Angelo
Alla sommità, incastrato nella pietra, era immobile un orologio a due facce, una puntata verso Napoli e una verso il corpo di Aversa. Un moderno ciclope meccanico che, a memoria di Golia, non aveva mai funzionato. Si dice: “Gli aversani tenano ddoje facce”, e molti pensano che quell’adagio abbia a che fare proprio con la doppiezza dell’orologio dell’arco, ma non è così.
. 1018 .
Sulle sponde del fiume Ofanto imperversa la battaglia. Un comandante normanno guida le proprie schiere in guerra e cade con orgoglio durante il combattimento. Ma non è il suo ultimo giorno di vita: un misterioso guerriero lo riscatta dalla morte, e Raynulpho rinasce come vampir. Da allora il capo nordico attraversa i secoli dissetando la sua brama di conquista.
. 1980 .
Il capitano dei carabinieri di Aversa, Andrea Golia, indaga sulla misteriosa scomparsa di due uomini dall’Ospedale Psichiatrico Maria Maddalena, ma gli indizi lo portano a uno scenario sempre più privo di senso.
Un antico diario, il cui contenuto va protetto a ogni costo, cela un mistero primitivo: vita e morte si muovono tra le sue pagine.
L’esistenza di Andrea, tormentata dal dolore di un passato ineludibile, dovrà confrontarsi con un dono inatteso che non gli è concesso rifiutare: l’inquietante possibilità di un futuro senza fine.
Un vampir ricorda, sempre.
L'AUTORE
Giovanni d’Angelo è nato nel 1974. Si è laureato in fisica e ha condotto ricerche in ambito astrofisico e bioingegneristico per oltre un decennio. Attualmente insegna matematica e scienze in una scuola secondaria di primo grado nella sua città, Aversa.
Amante dell'arte, ha coltivato diverse passioni, trasformandone molte in un lavoro. Per anni è stato musicista, mantenendosi agli studi universitari. È fotografo, con mostre a sfondo sociale incentrate sull’incapacità di riconoscere la bellezza e la bruttezza della vita che ci circonda. Dopo una prima mostra fotografica sul tema della pazzia e della memoria perduta, tenutasi nell’ex ospedale psichiatrico di Aversa, ne ha realizzato una seconda contro la camorra, portando le sue fotografie nelle strade chiuse per lavori culturali. Il suo ultimo lavoro si è concentrato su un tema intimo: il rapporto con la “madre”. Ritratti a occhi chiusi di persone, più o meno famose, affiancati alle antiche statue delle Matres Matutae, esposte nel Museo provinciale di Capua.
La sua innata passione per la scrittura lo ha portato a scrivere diversi racconti brevi rimasti nel cassetto, fino a quando un primo è stato pubblicato sulla rivista letteraria Ellin Selae e nella raccolta di racconti inediti Il Secondo Mestiere - Impresa Sociale (NeP edizioni Srls 2024).
Sangue Normanno è il suo primo romanzo.